giovedì 31 maggio 2007

Un video interessante

Ecco un interessante video introduttivo al Web 2.0, pubblicato e messo a disposizione da ICTv, una nuova tv online gestita dai professionisti di HTML.it, il più importante portale italiano dedicatoa al Web e alle nuove tecnologie.
Buona visione!

mercoledì 30 maggio 2007

Il Web 2.0, questo sconosciuto

Il termine "Web 2.0" venne coniato nel 2004 da un'intuizione di Dale Daugherty e Tim O'Really, esperti di nuovi media dell'importante casa editrice O'Reilly, con l'intenzione di descrivere un fenomeno di cambiamento e innovazione nel modo di usufruire di Internet. Perché qualcosa, negli ultimi anni, pare davvero essersi mosso online: l'utente del Web non è più un semplice spettatore. Grazie ai blog (come questo!), a siti come Flickr, YouTube e MySpace, chiunque, anche chi non conosce l'HTML o non possiede un proprio spazio web, ha la possibilità di condividere con altri utenti le proprie parole, le proprie immagini, i propri video, e di conoscere altre persone che condividono i suoi interessi e le sue passioni.
Il Web 2.0 è proprio questo: una nuova filosofia di partecipazione e condivisione applicata al Web.

Le espressioni più ricorrenti del Web 2.0 possono essere così riassunti:
  • l'esistenza di siti dove il contenuto è creato direttamente dagli utenti, come i blog e, ad esempio, l'enciclopedia online Wikipedia;
  • lo sviluppo di siti che permettono la creazione di reti sociali (social network, in inglese), attraverso la creazione di profili personali collegati tra loro, come accade in Ning;
  • la possibilità di "etichettare" i contenuti inseriti in un sito attraverso l'utilizzo delle cosidette tag, con il conseguente sviluppo di nuovi sistemi di categorizzazione dei dati non gerarchici, chiamati folksonomie, in quanto creati dalla gente stessa (folks, in inglese), invece che a monte dal creatore del sito, come ad esempio succede in del.icio.us;
  • la diffusione di siti caratterizzati da esperienze d'uso sempre più simili a quelle tipiche dei programmi desktop, grazie all'utilizzo di nuovi approcci alla programmazione web come AJAX (Asynchronous JavaScript + XML), come la famosa applicazione Google Maps.

...sei un appassionato di fiori e piante?!

Visita altri Orti Botanici!!
Ecco la lista degli Orti aderenti alla "Società Botanica Italiana ONLUS"



- Orto Botanico dell'Università Politecnica delle Marche
- Orto Botanico dell'Università di Cagliari
- Orto Botanico dell'Università di Camerino
- Orto Botanico dell'Università di Catania
- Orto Botanico Nuova Gussonea dell'Etna
- Orto Botanico dell'Università di Genova
- Giardini Hambury - Ventimiglia dell'Università di Genova
- Orto Botanico Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
- Orto Botanico di Lucca
- Orto Botanico dell'Università di Modena e Reggio Emilia
- Orto Botanico dell'Università di Padova
- Orto Botanico dell'Università di Palermo
- Orto Botanico dell'Università di Pisa
- Orto Botanico dell'Università di Roma
- Orto Botanico dell'Università di Siena
- Orto Botanico della Tuscia di Viterbo

Orari di apertura

da lunedì al giovedì: 9.00-12.30 14.30-17.00
venerdì: 9.00-12.00

La visita è gratuita!!


come arrivare



Dato che Pavia non è famosa per la chiarezza dei segnali stradali...
ho pensato di recuperare una cartina e le indicazioni per raggiungere l'Orto Botanico.

Via Sant'Epifanio, 14
27100 - PAVIA

AUTO: autostrada A7 Milano-Genova uscita Bereguardo O autostrada A21 Torino-Piacenza uscita Broni, Stradella o Casteggio.

TRENO: Stazione FS di Pavia. Linee: MIlano-Genova; Pavia-Codogno-Cremona;
Pavia-Stradella-Piacenza; Pavia-Alessandria; Pavia-Mortara-Vercelli.

AUTOBUS: numero 3 (parte dalla stazione FS); fermata Via Scopoli


...alla "faccia" di Scopoli!


Qualche informazione...

Nacque a Cavalese nel 1723.
Dopo avere condotto i suoi studi ad Innsbruck esercitò la professione di medico a Cavalese, Trento, Idria (Slovenia) e si dedicò nel contempo a ricerche nel campo della botanica, della mineralogia e dell'entomologia.
Nel 1776 fu chiamato a ricoprire la cattedra di Chimica e Botanica presso l’Università di Pavia. In questi anni fondò un Gabinetto di chimica, si dedicò all’accrescimento delle collezioni dell’Orto Botanico e collaborò al riordino del materiale del Museo di Storia Naturale, allora diretto da Lazzaro Spallanzani.
Il difficile rapporto con quest’ultimo, dovuto a disaccordi personali e professionali (Scopoli fu un seguace del metodo classificatorio linneano, non apprezzato invece da Spallanzani), fu però per Scopoli causa di grandi amarezze e funestò i suoi ultimi anni.
Tra le sue opere si ricordano la Flora Carniolica, e la Entomologia Carniolica, con la descrizione delle specie botaniche e degli insetti studiati durante i suoi viaggi e ordinate secondo i sistema linneano, gli Anni Historico-Naturales, scritti di mineralogia, cristallografia e micologia, opere originali e traduzioni ad uso dei suoi studenti, le Deliciae florae et faune Insubricae.Si spense a Pavia nel 1788.

settori e collezioni

Un complesso lavoro di riorganizzazione iniziato da qualche anno e ancora in corso tende a costituire cataloghi delle specie presenti. L'orientamento prevalente prevede l'aumento e la costituzione ex novo di collezioni monografiche, per generi o famiglie di particolare interesse scientifico-didattico e compatibili con le condizioni climatiche locali.

Le destinazioni degli spazi:

L'ARBOLETO ospita diverse specie arboree ed arbustive originariamente con la prevalenza di esotiche, ma attualmente con diverse specie delle foreste dell'Italia boreale. Dell'impianto originario, attribuito allo stesso Scopoli, rimane un monumentale Platanus hybrida (45 m di altezza, 7.30 m di circonferenza a 1 m dalla base).

LE SERRE DI SCOPOLI sono formate da due corpi collegati da un atrio comune.
Nel corpo orientale è mantenuta una serie di specie di Cicadine tra le più rappresentative dal punto di vista didattico. Nel corpo occidentale si trova una collezione di piante succulente di vecchia costituzione e integrata più volte con donazioni da parte di privati. Vi sono specie di Cactacee, Liliacee, Composite, Asclepiadace, Euforbiacee, Vitacee.

LA SERRA DELLE PIANTE UTILITARIE: questa serra, che ospita una serie di piante esotiche da frutto, aromatiche, da legno e ornamentali, è utilizzata anche come serra di ricovero invernale di piante in vaso. Vi è mantenuto anche un gruppo di individui di Cyperus papyrus in pieno rigoglio, introdotto dalle stazioni siciliane.


LA SERRA CALDO UMIDA fu costruita durante la direzione di Ruggero Tomaselli e attualmente contiene diverse specie esotiche di Palme, Pteridofite, Aracee, Euforbiacee, Liliacee, Marantacee, ecc.

PICCOLE COLLEZIONI: vi si trovano: a) piante officinali, secondo scelte finalizzate alla didattica, b) una serie di Pelargonium introdotti di recente per ricordare che una simile collezione esisteva già alla fine della direzione di Scopoli, c) una serie di Hydrangea, d) una serie di specie di Fuchsia.

IL SETTORE DELLE ANGIOSPERME si estende su tutta la parte compresa tra il corpo dell'Istituto e le serre di Scopoli. Durante la direzione di Ciferri questa parte di Orto era occupata dall'ampia collezione di Rose coltivate. Attualmente sul medesimo disegno delle aiuole si trovano diversi alberi e cespugli di cui si possono ricordare Davidia involucrata, Pterocarya fraxinifolia, Firmiana simplex, alcune specie di Acer, di Tilia, Quercus, Betula, Cornus, Juglans. La densità deglia alberi e la presenza di alcune Gimnosperme (Podocarpus andina, Picea), pone localmente seri problemi per un loro accrescimento regolare, per cui è in programma una revisione di questo settore; in aiuole che fiancheggiano i viali sono invece coltivate Angiosperme erbacee della flora italiana ed esotica. In un angolo di questo settore alcune piante di Tè in piena terra e non riparate d'inverno, producono regolarmente fiori e semi vitali. L'introduzione di Thea sinensis a Pavia risale al 1890.

IL SETTORE DELLE GIMNOSPERME è situato ad oriente dell'Istituto e comprende diverse Pinacee europee ed esotiche, Taxacee e Gingko.

IL ROSETO: Istituito da Raffaele Ciferri come raccolta di sole varietà coltivate, è attualmente in ristrutturazione secondo un progetto della direzione che prevede la introduzione di varietà di Rosa della flora euroasiatica, con settori più ridotti per categorie di ibridi opportunamente scelti per illustrare i rapporti formali e di discendenza con le specie spontanee.La serra detta delle Orchidee. Attualmente l'interesse per la collezione di Orchidee si è ridotto a pochi rappresentanti dei generi più noti; Tomaselli vi introdusse una collezione di Tillandsia e di Filicine; queste ultime sono in fase di incremento, così da trasformare questa serra in Felciario.



LE AZALEE: pur non avendo un particolare valore scientifico, meritano di essere ricordati i due folti gruppi di azalee (Rhododendron indicum) in diverse varietà coltivate, impiantate con evidenti scopi estetici a cura di Ciferri. La loro fioritura, assieme a quella del Roseto, è considerata dalla cittadinanza un elemento acquisito del verde urbano

Curiosità

L'insegnamento della botanica a Pavia iniziò nel 1546, nell'ambito degli studi medici come "lettura dei semplici", cioè come descrizione delle piante officinali utilizzate come componenti di ricette farmaceutiche.




L'area attuale ospitava il covento dei padri lateranensi e la chiesa di S. Epifanio. Sotto la direzione di Giovanni Antonio Scopoli l'Orto assunse un assetto simili a quello odierno e divenne comparabile agli orti botanici più famosi dell'epoca. Scopoli fu un indimenticabile raccoglitore di materiale botanico, concluse acquisti e scambi in tutta Europa intrattenendo relazioni scientifiche con personaggi illustri della botanica.

Nell'Ottocento venne costruito il laboratorio crittogamico per lo studio della patologia vegetale.

Lo sapevate che nel XIX secolo all'orto botanico si arrivarono a coltivare circa 20.000 specie di piante??!!

Nel 1996 l'Orto è legato al Dipartimento di Ecologia del Territorio e degli Ambienti Terrestri e costituisce lo strumento di cui i ricercatori si valgono per la didattica e la coltivazione sperimentale delle piante.+

Attualmente la direzione e la gestione dell'Orto sono unificate a quelle dell'Istituto; oltre al Curatore, il personale dell'Orto è costituito da 7 persone.

Orto Botanico

E' probabile che fin dal 1520 esistesse un Orto con collezioni di piante officinali presso l'abitazione in Pavia di Leonardo Leggi, Lettore di "Medicina Pratica Ordinaria". L'ubicazione di questo primo Orto, però, rimane incerta, ed è probabile che esso abbia cambiato sede più volte durante il Lettorato dei Semplici. Al Lettore Fulgenzio Vitman si deve l'opera di sensibilizzazione e persuasione delle autorità competenti al fine di creare una struttura adeguata per l'insegnamento della Botanica.
Grazie all'operosità di Vitman finalmente nel 1773 prende corpo l'attuale Orto Botanico di via S. Epifanio. In pochi anni l'Orto viene sistemato e gli edifici dell'ex convento lateranense di S. Epifanio vengono destinati all'Istituto di Botanica.


Nel 1776, essendo Direttore Valentino Brusati, vengono edificate anche le serre su progetto dell'Arch. Piermarini, dapprima in legno, poi in muratura. Ma il merito di una sistemazione completa va soprattutto ad Antonio Scopoli, che diresse l'Orto botanico dal 1777 al 1778 e che fu lo studioso più noto dell'Istituto ed Orto Botanico dell'Università di Pavia .


L'Orto Botanico subì nel corso degli anni numerose trasformazioni fino ad ampliarsi nel 1887, occupando gli attuali 3 ettari circa (comprese le superfici coperte dagli edifici e dalle serre).
Nel secondo dopoguerra venne radicalmente trasformata la facciata dell'Istituto, costruendo l'ampio scalone frontale che sovrasta la fontana circolare, così da restituire unità architettonica alla facciata stessa.